“Il segno è stato e sarà sempre l’elemento peculiare in ogni mio quadro e, attraverso il di-segno, ho potuto esprimerne le potenzialità più impensate. […] Ho avvertito l’esigenza di fare della “materia” il soggetto vero dello spazio, in quanto la materia contiene in sé tutte le potenzialità espressive. […] Per me infatti, ancora oggi, il senso dell’operare non è “fare” un quadro, anche se originale e nuovo, bensì essere in continuità con un’evoluzione intelligente nella storia dell’Arte e, soltanto i materiali, nella loro essenza oggettiva, possono dare nuove possibilità. L’oggetto-quadro si è trasformato in “corpo del quadro” quasi un tutt’uno con me stesso, una proiezione della mia identità.” (Carlo Pace)
“The sign has been and will always be the distinctive element in each of my paintings, and using the sign I could express the most unexpected potential. […] I felt the need to make the “matter” the true subject of the space, since the material contains all the expressive potential in itself. […] For me, as far as today, the sense of ‘making’ is not to ‘paint’, even if original and new, but to be in continuity with an intelligent evolution in art history and I think that only the materials, in their objective essence, can give new possibilities. The ‘object-painting’ has become the ‘body of the painting’ almost one with myself, a projection of my identity.” (Carlo Pace)
“Il segno è un altro “fil rouge” della produzione di Pace. Il suo segno è qualcosa di inconfondibile e immediatamente riconoscibile, attesta la personalità e l’originalità del lungo percorso delle sue ricerche” (Alberto Ballerino – da “Carlo Pace, la poetica del segno”)
“The sign is another fil rouge the production of Pace. Its sign is something unique and instantly recognizable, it certifies the personality and originality of the long path of his research” (Alberto Ballerino – from ” Carlo Pace, the poetic of the sign”)